Viberti-Margaritelli-Cln, polo per la produzione di rimorchi

Interessa Nichelino, Torino, Verona, Pescara

NICHELINO - Conferenza stampa all'Unione industriale di Milano per annunciare la nascita del polo italiano per la produzione di rimorchi e veicoli industriali trainanti. Si sono alleati nella sfida contro i colossi francesi e tedeschi la Viberti-Acerbi di Nichelino, la Margaritelli, azienda leader in questo settore di mercato, e la Cln che commercializza laminati e piani di acciaio e produce componenti per il settore automotive.

Al consorzio Cir (Compagnia italiana rimorchi) saranno interessati gli stabilimenti Viberti di Nichelino, la Cardi di Verona e la Merker di Tocco da Casauria (Pescara) che ha impianti modernissimi per la saldatura e il trattamento anticorrosione dei telai. A Castelnuovo Scrivia la Viberti proseguirà la produzione di cisterne e ribaltabili in alluminio.

Le quote della Cir sono così divise: Margaritelli 60 per cento, Acerbi-Viberti 20 per cento, Cln 20 per cento. I dipendenti della Cir sono 400, più i 150 di Nichelino.

Ha detto Claudio Acerbi, presidente della futura compagnia Cir: «Obiettivo dell'operazione è quello di porre rimedio alla frammentazione italiana di questo settore produttivo che costituisce un serio ostacolo al suo sviluppo». Per Luca Margaritelli, amministratore delegato del gruppo omonimo «le sinergie industriali che si potranno conseguire saranno numerose e di grande impatto. Specializzeremo i siti produttivi per fase di processo e tipologia di prodotto. Condivideremo le piattaforme, i componenti e i sottoinsiemi tra i vari marchi». In genere questo tipo di operazione porta all'eliminazione dei "doppioni" produttivi e alla diminuzione dell'occupazione in alcuni reparti degli stabilimenti coinvolti. Il gruppo potrà raggiungere un fatturato complessivo di 120 milioni.

Sulla Cir si esprime Antonio Citriniti della Fiom Cgil: «È positiva la nascita di questa nuova aggregazione. È però inaccettabile, per il mantenimento di buoni rapporti sindacali, apprendere la notizia sul futuro della Viberti dai giornali».

Sindacato e azienda si troveranno faccia a faccia venerdì 19 all'assessorato regionale al Lavoro. Aggiunge Citriniti: «Chiereremo all'azienda di presentare il Piano industriale della nuova società, di tutelare il marchio e i livelli occupazionali. Non vorremmo che l'operazione si trasformasse in un semplice assemblaggio di diverse entità produttive senza investimenti e senza nuovi prodotti».

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Paola Molino