La televisione non si vede in montagna: Uncem chiede più ripetitori

La televisione non si vede in montagna: Uncem chiede più ripetitori
Mercoledì 18 Luglio 2018 - 17:36

Ennesimo grido di allarme lanciato da Uncem su un problema che da tempo viene denunciato dall'Unione dei Comuni e degli enti montani: i quasi cinque milioni gli Italiani che hanno difficoltà a vedere i canali Rai e l'intero bouquet del digitale terrestre.

 

I dati sono quelli rilevati dai CoReCom regionali e sono allarmanti, per Marco Bussone, neo presidente nazionale Uncem: «Una vera emergenza che diventerà ancora più grave con il passaggio al digitale terrestre 2. Già oggi, nelle vallate alpine e appenniniche, centinaia di migliaia di persone combattono con livelli di segnale troppo bassi e distorti, che rendono cubettosa la visione dei canali Rai, anche dei primi tre, come di tutti gli altri canali del digitale terrestre».

 

Già due anni fa Uncem aveva denunciato il problema, chiedendo al Governo che per nuovi ripetitori nelle aree montane venissero stanziati almeno 50 milioni di euro presi dal gettito aggiuntivo che il Mise ha incassato dal canone inserito nella bolletta elettrica. «Nulla è stato fatto. E in molti casi, il sistema degli Enti locali, dal Veneto alla Campania, passando per Emilia-Romagna e Lazio, si trova a dover fare in totale autonomia e e senza supporto investimenti su sistemi di potenziamento del segnale verso i borghi e le aree interne. Non è accettabile», ribadisce Bussone, che oggi chiede al Governo e al Parlamento l'avvio di un tavolo di monitoraggio nazionale «ma anche di impegnare subito Rai Way nel potenziamento delle infrastrutture per la trasmissione del segnale tv nelle aree montane e più interne del Paese».

 

In questo modo i costi si scaricano su Comuni, Unioni montane, Comunità montane, consorzi e libere associazioni di cittadini. Oppure sui cittadini, considerando il costo che molti residenti nelle zone alpine e appenniniche hanno dovuto affrontare per dotarsi di parabole e di tvsat. «Nelle aree montane italiane, alpine e appenniniche - spiega Bussone - resta elevato il digital divide che ha la sua prima fonte nelle difficoltà di ricezione del segnale tv e radio». 

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino