Torre Pellice, folla e commozione per l'ultimo saluto di territorio e mondo sportivo a "Ciaz" Chiarotti

Torre Pellice, folla e commozione per l'ultimo saluto di territorio e mondo sportivo a "Ciaz" Chiarotti
Sabato 9 Giugno 2018 - 19:00

Una folla commossa di 1500 persone ha gremito nel pomeriggio il Palaghiaccio di Torre Pellice per i funerali di Andrea Chiarotti. In quest’ultimo sentito saluto all’uomo ed allo sportivo si sono uniti i valori della passione hockeistica (“Ciaz” prima giocatore e quindi allenatore e dirigente del club biancorosso), un lascito importante di umanità ed etica, chi ha incrociato il proprio percorso di vita, non solo agonisticamente con Chiarotti, fondamentale nel supportare il movimento dello sport paralimpico, quando il territorio si apprestava a vivere l’evento di Torino 2006 e c’era da creare una squadra. All’età di 51 anni è scomparso venerdì mattina, in seguito ad un male con cui si era trovato a lottare negli ultimi mesi. Approdato in prima squadra alla Valpe poco più che adolescente, fu costretto ad abbandonare il gioco a seguito di un incidente motociclistico in cui perse una gamba. Continuata la vicinanza al ghiaccio come allenatore, si spese con consueta generosità e grandi doti di organizzatore nella promozione dello sledge hockey, consapevole che l’impegno profuso avrebbe avvicinato altri ragazzi disabili allo sport. Tre Paralimpiadi da giocatore, una come portabandiera della selezione azzurra a Sochi, hanno preceduto la recente esperienza di Chiarotti come team manager della nazionale italiana(medaglia sfiorata a Pyeong  Chang 2018). Dopo la funzione religiosa con rito valdese, commossi interventi di molti che con Andrea hanno vissuto momenti intensi, dal presidente del Cip Luca Pancalli a Tiziana Nasi a coach Massimo Da Rin, da ex giocatori cresciuti al fianco di un figlio illustre della valle, anche se mai incline ad eccessi di protagonismo, a ragazzi da lui lanciati in veste di competente allenatore e dirigente. Ed ancora a chi ha avuto il privilegio di condividere momenti di vita anche al di fuori del contesto sportivo. Unanime, sottolineato anche dal discorso del sindaco di Torre Marco Cogno, l’apprezzamento verso quanto il soprannome “Ciaz” vuol dire in termini di sensibilità, lealtà e predisposizione d’animo. Una lezione fatta di superamento momenti difficili e sguardo in avanti. Chiarotti ha accompagnato un momento chiave di rinascita dello sport più popolare della Valpellice, ricordato da settore giovanile Bulldogs e dirigenza e giocatori di Hcv Filatoio. Discreto ed intenso al tempo stesso il messaggio di vicinanza a famigliari e persone più care a Ciaz, il cui feretro, portato dai componenti della nazionale azzurra, ha attraversato due ali di persone commosse. 

Foto Matteo Arnoul
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Paola Molino