Porqueddu (Coni): i trampolini di Pragelato vanno smantellati

Porqueddu (Coni): i trampolini di Pragelato vanno smantellati
Giovedì 18 Gennaio 2018 - 18:49

L'Eco del Chisone, nel numero da mercoledì in edicola, pubblica, all'interno dell'inchiesta dedicata all'ipotesi di una candidatura di Torino all' organizzazione Olimpiadi del 2026, le dichiarazioni di Gianfranco Porqueddu, presidente del Coni regionale, rilasciate al nostro giornale, a sostegno del Progetto presentato dal Comune di Pragelato per la riqualifazione dell'area occupata dai trampolini per il salto con gli sci. Progetto denominato "Pragelato Natural Terrain" e che prevede tra le altre cose la demolizione dei due trampolini grandi dove si sono svolte le prove olimpiche. Afferma il presidente Porqueddu: «Siamo assolutamente favorevoli al progetto di Pragelato, un ottimo progetto che tutela lo sport e va nella direzione della legge 65. Il Coni lo ha già detto in tutti i modi. L'ho detto io al sindaco di Sestriere e presidente della fondazione che gestisce il tesoretto olimpico, Valter Marin, quando ha sospeso il punto. Lo ha fatto il presidente nazionale Malagò con una lettera chiarissima a Marin e lo ha ribadito il segretario generale Mornati con una lettera ancora più lunga. Lo ha detto anche il presidente della Fisi, colui che più di tutti deve esprimersi, che non è interessato ai trampolini grandi ma solo ai tre piccoli. Se qualcuno prenderà altre decisioni diverse, se ne dovrà assumere tutta la responsabilità». Lo smantellamento dell'impianto però sarebbe antitetico al progetto di una seconda candidatura Olimpica torinese, poichè quest'ultimo  avrebbe la possibilità di essere valutato positivamente dal Comitato Olimpico proprio grazie  alla presenza di impianti già realizzati che consentirebbero di contenere i costi. Tant'è che i soldi destinati a finanziare il progetto del Comune di Pragelato attraverso il famoso tesoretto olimpico sono stati di fatto bloccati, in attesa di capire se l'ipotesi Torino 2026 andrà avanti o meno. E così dopo Pinerolo, anche in valle si accende il dibattito sull'opportunità o meno di ripetere l'avventura olimpica.

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Paola Molino