Pinerolo: calda accoglienza per il nuovo vescovo, Mons. Derio Olivero

Pinerolo: calda accoglienza per il nuovo vescovo, Mons. Derio Olivero
Domenica 15 Ottobre 2017 - 22:54

Una giornata di festa, di emozioni, di commozione. Questo è la stata la giornata di oggi per la diocesi di Pinerolo che si è raccolta attorno alla cattedrale per l'ingresso del nuovo vescovo Mons. Derio Olivero.

Dopo aver fatto tappa ad Osasco, primo Comune diocesano nel percorso da Fossano dove Mons. Olivero è stato vicario del vescovo di Cuneo, il vescvo è giunto a Pinerolo dove è stato salutato sul sagrato di fronte al duomo dalle autorità civili e religiose. Nei discorsi di benvenuto sono intervenuti Mons. Ottorino girotti, presidente del capitolo della cattedrale, il sindaco della città, Luca Salvai, il moderatore della Tavola valdese Eugenio Bernardini, il parroco della chiesa ortodossa romena pinerolese, padre Ciprian.

Dopo l'ingresso in chiesa i riti deputati all'ingresso del nuovo vescovo, con la lettura della bolla pontificia e la firma del decreto. Hanno concelebrato la messa quattordici presbiteri (quattro erano di Fossano), e quattro vescovi: oltre a Mons. Olivero, Mons. Debernardi, il vescovo di Dorì in Burkina Faso, Mons. Delbosco vescovo di Cuneo.

Dopo un saluto fuori programma prima dell'iniizo della celebrazione eucaristica vera e propria ("Ciao. Bentrovati"), Mons. Olivero ha poi incentrato la sua prima omelia da vescovo dicendo: "Siamo in tanti e siamo tutti diversi, ma siamo insieme: ci accomuna la vita". Ha poi spiegato : "Un programma per il mio episcopato non ce l'ho. Lo faremo insieme". Ha poi citato quattro segni della città che possono essere i primi simboli da cio partire: il campanile di S. Maurizio (i campanili sono un dito puntato verso il cielo), la bellissima cattedrale (Sulla cui facciata è indicata l'immagine della Trinità dove spicca la fgura di un padre che si prende cura), la storia di un territorio che tanto sangue ha versato i ndiverse epoche storiche per ottenerci la libertà, e in ultimo le montagne ovvero la bellezza del creato che deve essere amato e tutelato.

Al termine della lunga celebrazione, il vescovo è stato salutato con un breve concerto delle bande pinerolesi che in corteo hanno poi accompagnato i tantissimi presenti fino al cortile del seminario per i saluti (era presente anche una folta delegazione di amici fossanesi), un rinfresco e infine la musica con la partecipazione di una band della Pastorale dei giovani. E Mons. Derio no nsi risparmiato: concedendosi ai tantissimi che gli chiedevano un saluto, un selfie, una stretta di mano. Alla fine canti e musica anche per Lui.

pa. mo.
Foto Dario Costantino
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