Ospedali di Torre e Pomaretto: è iniziato lo smantellamento?

Grande preoccupazione per gli annunciati tagli di posti letto nelle due strutture

Non sono passati due mesi da quando la direzione dell'Asl To3 di Pinerolo-Collegno assicurava: «Gli ospedali valdesi di Torre Pellice e Pomaretto non verranno toccati».
Meno male! Il 7 e 8 agosto il direttore sanitario, Arturo Pasqualucci, insieme ai coordinatori del Servizio infermieristico, ha convocato i primari e i caposala comunicando che dal 1º ottobre i due ospedali subiranno le seguenti modifiche organizzative: la struttura di Pomaretto sarà dotata di 30 posti di Riabilitazione (attualmente conta 24 posti letto di Lungodegenza, 18 di Riabilitazione e 5 di Oncologia, per un totale di 47 posti letto); nella struttura di Torre Pellice sono previsti invece 30 posti di Lungodegenza (attualmente qui ne contiamo 22, 16 di Riabilitazione e 8 di Geriatria, per un totale di 46 posti letto). I tagli sono evidenti: 33 posti letto in meno, dagli attuali 93 ai previsti 60.
Verrebbero cancellati gli 8 posti di Geriatria e i 5 di Oncologia, 4 letti di Riabilitazione e 16 di Lungodegenza.
«Tutto ciò è assurdo - sbotta Livio Bruera, sindaco di Luserna S. Giovanni e presidente del Distretto sanitario della Val Pellice -. Siamo una delle aree con la maggiore presenza di anziani, la Lungodegenza è indispensabile, semmai va incrementata. Abbiamo chiesto un incontro urgente in Regione». Per dire no, ma soprattutto per dire "dovete discutere con noi, non potete farci sempre passare le decisioni sulla testa": «Il direttore generale dell'Asl To3, Cosenza, ci aveva detto che avremmo discusso l'eventuale riorganizzazione nella riunione del 24 settembre, a me però le decisioni sembrano già prese e le manovre già iniziate!».
Dall'Azienda il direttore sanitario, Luisella Cesari, oltre a riferire che la "riorganizzazione" riguarda tutto il Piemonte, sottolinea che «in merito alla riflessione sulla possibile riduzione dei posti letto di post-acuzie e di altri servizi del territorio dell'Asl To3, non sussistono attualmente elementi di conferma, poiché tale riassetto risulta primariamente finalizzato al miglioramento della qualità degli stessi a favore dei pazienti e sarà realizzato soprattutto potenziando la specializzazione e migliorando la distribuzione delle risorse». Ci scusiamo con i lettori per l'ermetismo e la scarsa trasparenza della dichiarazione!
Non ne facciamo una questione di campanile e neanche vogliamo difendere l'indifendibile. Riconosciamo che un reparto di Oncologia in un'area come questa oggi può essere sacrificato senza ricadute preoccupanti. Così come un reparto di Geriatria ce lo immaginiamo meglio in una struttura dove sia presente tutta la diagnostica. Ma qui si stanno tagliando posti letto importanti, quelli destinati alla Lungodegenza, fondamentale per dare respiro ai reparti ospedalieri dell'Agnelli, in particolare a Medicina, che non ce la fanno più, che già stanno scoppiando. Dott. Cosenza, ogni inverno da queste parti, che non sono Genova e neanche Bologna, gli anziani (che sono davvero tanti!) crollano, si ammalano gravemente di pluripatologie, diventano pazienti complessi. Tagliare dei posti di Lungodegenza - invece di incrementarli - vuol dire far collassare il sistema. E rimandare a casa dopo due giorni di ricovero i malati, che ritorneranno al Pronto soccorso il giorno dopo, più gravi di prima. Vogliamo ucciderli?
Critici sul progetto anche i sanitari. Uno per tutti, Daniele Varese, fisiatra nelle strutture dell'Asl To3: «Accorpare tutta la Lungodegenza in una struttura e tutta la Riabilitazione in un'altra significa impedire a fisiatri e internisti uno scambio professionale costante e necessario per la gestione di quei pazienti che hanno caratteristiche sia riabilitative che internistiche, presenti nei due reparti». Sposteremo in ambulanza i pazienti ogni volta che sarà necessario? E le palestre per 30 pazienti a Pomaretto dove sono?

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Paola Molino