Pinerolo: discute con i vigili e questi lo ammanettano

L'accusa è pesante: resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. La dinamica la chiarirà il processo; il giudice delle indagini preliminari Alberto Giannone ha infatti convalidato l'arresto, pur disponendo la scarcerazione senza ulteriori misure cautelari, del 59enne pinerolese Pier Paolo Sobrero, ammanettato dai Vigili urbani venerdì 1º ottobre in piazza Barbieri, di fronte all'omonimo bar.
Ha acceso la miccia una normale operazione di Polizia municipale: attorno alle 18,30 gli agenti Nicola Ruocco e Cataldo Riggi stavano sanzionando le auto in divieto di sosta tra il via-vai degli avventori che, avvertiti dal gestore, si affrettavano a spostarle. Qualcuno ce l'ha fatta, altri si sono rassegnati a pagare. A quel punto Sobrero, che da salvare non aveva proprio nulla (sul posto era arrivato a piedi), si è messo di mezzo difendendo con toni decisamente accesi gli amici multati. Qualche parola di troppo indubbiamente l'ha detta innescando la reazione anch'essa, stando a più di un testimone, sopra le righe di Ruocco che l'avrebbe invitato, traduciamo in modo eufemistico, a «farsi i fatti suoi». Ne è seguito un concitato siparietto, tra spintonamenti vari e richiesta, non soddisfatta, di esibire i documenti. Sobrero sarebbe anche finito a terra battendo il capo contro una serranda ma le mani, ha giurato a chi glielo ha chiesto, non le avrebbe mai alzate. Sia come sia, i due Vigili hanno sollecitato l'intervento di una seconda pattuglia che l'ha ammanettato senza troppi complimenti. «Confermo, sono andati decisamente per le spicce - sostiene Manuele Sanmartino, che non si trincera dietro all'anonimato -. Nessun problema a ripeterlo in Tribunale; lui non ha reagito. Sono un ex-carabiniere, c'è modo e modo di far rispettare la legge. I passanti che hanno assistito la pensavano come me: qualcuno ha persino urlato "vergognatevi!"».
Resta una brutta vicenda difficile da raccontare e decifrare che avrebbe potuto ridimensionarsi in uno scambio d'opinioni a muso duro ed invece, lascia intendere chi ha visto, sarebbe sfuggita di mano prendendo una ben diversa piega.
Premesso che non tocca a noi sposare tesi né scrivere la sentenza, va aggiunto che Ruocco e Riggi avrebbero riportato lesioni. Quanti giorni di prognosi? La dirigente della Polizia urbana Ermenegilda Aloi preferisce tacere: «Mi chiede informazioni che non posso divulgare; i referti del Pronto soccorso ci sono, punto e basta». Gli "effetti" della baruffa, dunque, smentirebbero i numerosi testimoni.
In qualsiasi modo sia andata, Pier Paolo Sobrero l'ha già pagata cara la sua sfuriata. Persino troppo, verrebbe da supporre: è rimasto con le manette ai polsi (eccesso di zelo?) sino alle 23 del 1º ottobre quando è sceso dal Ducato-cellulare dei Vigili che l'ha tradotto nel carcere di Saluzzo. Dopo di che ha soggiornato in cella d'isolamento sino alle 15,50 di lunedì 4, quando è stato rilasciato su istanza del gip che l'aveva interrogato a Pinerolo in mattinata. Ora è libero in attesa del processo. L'avv. Simona Bertrand, che ne ha assunto la difesa d'ufficio, non azzarda previsioni: «L'indagine è in corso ed ancora non ho visto gli atti. In questo momento rilasciare dichiarazioni sarebbe prematuro e controproducente».

Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino