Furti in mezzo Piemonte, preso il ladro delle case

Indagine partita da un inseguimento a Revello

REVELLO - Lo scorso 29 settembre alcuni (presunti) ladri, inseguiti dai Carabinieri avevano proseguito la loro fuga a piedi nei frutteti di frazione Morra S. Martino a Revello. La loro auto, invece, si era fermata contro il muro di una casa.

I Carabinieri erano stati allertati dopo alcuni furti tentati in abitazioni di Paesana, Sanfront e Revello. L'auto, un'Alfa Romeo 149, era risultata rubata a Leinì tra il 20 e il 21 ottobre.

Da quell'auto era partita l'indagine destinata a incrociarsi con quelle portate avanti dai Carabinieri della Compagnia di Savigliano. Fino all'arresto, lo scorso 14 aprile, di un cittadino albanese di 29 anni, E.X., bloccato a Torino mentre, di ritorno dall'Albania, aveva ricominciato a frequentare la fidanzata romena. Su di lui per altri furti pendeva già un ordine di carcerazione per una pena esecutiva di tre anni.

I Carabinieri stanno proseguendo gli accertamenti ma ritengono che al momento siano almeno otto i furti in abitazioni da attribuirgli, tra Torino, Biella, Alessandria, Casale e la zona di Savigliano. Parecchio materiale è già stato recuperato e restituito ai proprietari. La refurtiva era custodita a casa della ragazza: Pc portatili, una console PSP3, cellulari di ultima generazione, persino un piumone matrimoniale e una macchina per cucire portatile. Nella sua disponibilità è stata trovata anche una volkswagen golf rubata il 12 aprile ad Alessandia.

Parte dei beni è già stata restituita ai proprietari. «Uno si è persino commosso - racconta il comandante della Compagnia di Saluzzo Roberto Costanzo - quando gli abbiamo riportato il computer rubato a torino con un manoscritto di ottocento pagine pronto per la tipografia. Era l'unica copia che aveva».

La tecnica era sempre la stessa. Fori negli infissi in legno per poter entrare, spesso mentre i padroni di casa dormivano, ed arraffare gli oggetti di maggior valore oltre a denaro contante.

L'uomo è stato portato in carcere alle Vallette di Torino. Ma l'indagine prosegue alla ricerca dei complici.

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Paola Molino